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RACCONTI DALL’ESODO: le recensioni di colleghi artisti

Posted by on febbraio 21st, 2016 with 0 Comments

Dal momento che, come tutti i teatranti ben sanno, ottenere unascansione0004 recensione giornalistica non è facile, bisogna arrangiarsi un po’ fra noi colleghi.
Pertanto, segnaliamo alcune inseriamo su questo sito alcune recensioni che alcuni artisti professionisti hanno scritto su facebook dopo aver assistito a una delle repliche di RACCONTI DALL’ESODO, in scena dal 17 al 21 febbraio presso il Teatro delle Moline, all’interno del cartellone dell’Arena del Sole.

“La scintilla dell ‘umanità: qualcosa di cui molti parlano e non molti possiedono; Riccardo Paccosi (regista) e Salvo Quinto (autore) la possiedono.Il loro spettacolo”Esodanti,esodati e ultimi fuochi all’alba dei tempi è questo; umanità, universalità, essere con gli altri,  gli ultimi, sempre e comunque, essere in loro e loro in noi, al di là delle differenze, della emarginazione, delle follie, del bene e del male.Un afflatto di umanità travolge lo spettatore durante la
rappresentazione,mai retorica,ma sempre emozionante. Bravissimi gli attori da Salvo Quinto, a Francesca Fuiano a Francesca Rossi e sopratttutto agli esodati, i veri protagonisti.
(Silvana Strocchi, attrice e regista teatrale)

“Ho visto uno spettacolo molto, molto bello. E tu (Francesca Rossi) hai fatto passi da gigante nel modo di stare sulla scena. E devo dire anche un’altra cosa a Riccardo: era da molto tempo che non tornavo a casa dopo aver visto uno spettacolo ripensando allo spettacolo stesso, e ripensando alla mia vita. Mi spiego meglio: il monologo della ragazza in piedi sulla sedia mi ha colpito molto, mi ha turbato quello che ha raccontato, il suo vissuto, portandomi a fare i conti con me stesso, alla fortuna di avere una famiglia vicino che mi sostiene e cose simili… Il fatto che le abbiano tolti i soldi rimasti dell’eredità del padre perchè “non se li giochi” mi ha scosso terribilmente e il “coup de theatre” della canzone di D’Alessio che sfocia in una festa kitch con echi dell’inizio de “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino o di “Tano da morire” di Roberta Torre è, a mio parere, il momento + sensazionale di tutti gli spettacoli di Paccosi che ho visto. Quando uno spettacolo fa sì che chi torna a casa provi una catarsi come nella migliore tradizione dei classici del teatro greco e voglia ridefinire alcuni parametri della sua vita o fare semplicemente l’inventario dell’ultimo anno, ecco, a mio parere, vuol dire che lo spettacolo è straordinario.
(Gian Marco Basta, cantautore)

Ieri sera sono andato al Teatro delle Moline a vedere “Racconti dall’Esodo”(drammaturgia di Salvo Quinto e regia di Riccardo Paccosi). Bravi gli attori e soprattutto ottima la regia grazie alla quale (miscelando abilmente dialoghi, musiche, balli, videoproiezioni ed effetti luci/sonori) si sono alternati vari stati d’animo emozionando a più riprese. I racconti degli esodanti e degli esodati si dipanano sotto la minaccia sempre presente di un dio “terribile” come quello dell’esodo biblico. La presenza di una divinità (dea-speranza/provvidenza/fortuna/morte?) mi ha ricordato le divinità mitiche della Grecia classica. “Racconti dall’Esodo” è un esempio di Teatro Sociale da vedere.
Erano anni che non entravo al Teatro delle Moline, luogo, negli anni ’70, di sperimentazioni teatrali e musicali alle quali ho avuto l’onore di partecipare anche io.
(Ugo Rapezzi, cantante e scrittore)

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